teutonica, come headliner al TNT Fest 2024 di Pinasca in provincia di Torino, non potevo mancare all’evento. L’ultima volta che ho visto i Grave Digger è stato nel lontano 1997 all’edizione del “Gods of Metal” al Palavobis di Milano che li vedeva insieme ad altre band come apertura dei Manowar. Sono passati ben 27 anni, ma ricordo benissimo il loro concerto con tanto di apertura della loro performance con le cornamuse.
A questo ricco evento di Pinasca hanno preso parte anche gli Skanners, formazione storica con alle spalle ben 40 anni di carriera, la band altoatesina è capitanata dal frontman Claudio “Klaus” Pisoni che in occasione dei 40 anni di carriera ha pubblicato di recente il singolo “Starlight MMXXIV”, il quale è una riedizione del celebre brano presente nell’album “Dirty Armada” del 1986.
Prima di loro si sono esibiti gli Anthenora una band piemontese, con diversi progetti per il futuro dopo l’uscita lo scorso Febbraio dell’Ep “Need”, edito da Punishment 18 Records e che contiene 4 brani: 3 cover e un inedito. Il mix e il master dell’inedito sono a cura di Chris Boltendahl dei Grave Digger, mentre per le altre tracce gli Anthenora si sono affidati a Tony “Mad” Fontò dei White Skull.
A completare la bill ci sono stati gli Ural, attualmente impegnati nelle date a supporto del loro fortunato “Psychoverse”, grazie al quale stanno tenendo numerosi concerti in tutta Europa e i thrasher torinesi Damnation che hanno pubblicato quest’anno il loro brano “Scream All My Hate“, singolo che anticipa la pubblicazione del primo EP. Il gruppo annovera musicisti attivi da lungo tempo nella scena Hard and Heavy piemontese. I Damnation raccolgono l’esperienza musicale e uniscono alle loro variegate influenze artistiche una sana e abbondante dose di Bay Area Thrash.
Anche quest’anno la piazza di Pinasca si è riempita di una folla di appassionati devoti dell'heavy metal che erano più che ansiosi di vedere tutte le band suonare qui l’altra sera. Infatti, le band che sono salite sul palco, hanno ricevuto un caloroso benvenuto. Le band del bill sono state una scelta molto appropriata da abbinare ai Grave Digger e hanno fatto un lavoro eccellente nell'energizzare la folla con il loro suono heavy.
Il tempo per un ultimo cambio di palco ed ecco salire i Grave Digger che entrano con l’intro “The siege of Akkon” tratta da “Symbol of eternity” del 2022 è subito hanno iniziato il loro show con "Lawmaker" (da "Healed by Metal", 2017) a seguire “Hell is my Purgatory” e “The grave dancer”.
La nuova aggiunta alla band, il chitarrista Tobias Kersting , è sembrato piuttosto entusiasta e ha fatto un buon lavoro nel riempire una posizione che, dopo Uwe Lulis e Manni Schmidt, sembrava aver perso un po' di brio con Alex Ritt. Lo spettacolo dei Grave Digger è stato come un viaggio nei ricordi per molti dei metaller più anziani presenti nel pubblico, ma c'erano anche alcuni ragazzi molto eccitati, il che mi ha fatto molto piacere nel notare che cantavano i loro pezzi. Coprendo una larga porzione del vasto catalogo della band, la scaletta includeva alcune canzoni più recenti, o almeno dell'ultimo decennio, come "Dias de Los Muertos" del 2014, e "Back to the Roots" queste sono state mixate con alcune gemme come "Circle Of Witches",
"The roundtable" o "Excalibur", mentre si procedeva in questa serata infuocata.
Chris Boltendahl, il vocalist, è apparso più energico che mai nelle sue interazioni con il pubblico, supportato dal suo fedele compagno di band Jens Becker e dal nuovo arrivato nella band, Tobias, già menzionato in precedenza. Tra sudore e headbanging furioso, è arrivato anche il momento di "Rebellion" e la band deve essere stata orgogliosa di come il pubblico ha cantato sul brano. Il gran finale ci ha catapultati tutti direttamente nei gloriosi anni Ottanta, iniziando con "Headbanging Man", seguito da "Witch Hunter" e, naturalmente, dal tradizionale "Heavy Metal Breakdown". I ragazzi hanno dimostrato di avere ancora la stoffa e si spera che non metteranno a riposo i loro strumenti tanto presto, nonostante una carriera che dura da quasi quattro decenni e mezzo. L'applauso di una folla felice è la prova del successo di questa serata piuttosto grandiosa a Pinasca.