Recensione di Elena Goria (This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.) per Blackzine.com del libro di poesie di Antonio Scafidi ADOLESCENZA ANNI '90 – Arduino Sacco Editore, 2009 Un "pugno" di poesie, scritte tra il 1994 e il 1999, un condensato di emozioni e pensieri che fluiscono liberi dalla metrica e dalla fissità di un titolo. Sono 71 poesie, numerate in ordine sequenziale, un’ottantina di pagine dense di suggestioni, da leggere tutte insieme, perché rapiscono. Ho letto così "Adolescenza anni '90", tutto d’un fiato, senza soste, come si fa con un testo che ci appassiona molto…poi sono tornata sui brani una seconda e una terza volta, scoprendo altri tesori simili a fiori di campo che crescono spontanei, e che talvolta si celano al primo sguardo. Mi sono abbeverata alla fonte poetica assaporando un lessico più "maturo" di quanto mi aspettavo, vista la giovane età dello scrittore; chiudendo gli occhi ho sentito il vento dell’isola e gli elementi della natura, il caldo e il profumo di mare.
I versi liberamente si snodano, come sospesi in una bolla al di fuori del tempo contingente, sono attualissimi anche oggi dopo oltre un decennio dalla loro stesura, perché trattano il disagio dell’adolescenza, il senso di non appartenenza e di opposizione ad una società con le sue regole e la sua aberrante routine. E’ soprattutto questo "essere altro" da quello che gli adulti si aspettano che spicca tra le pagine, la rabbia e l’indolenza giovanile, quando ancora tutto è possibile alla mente, anche dipingere il mondo con i propri colori e le pagine della vita sono ancora tutte da sfogliare…E’ cruciale a questo proposito lo scritto n. 30: "Rimarrò sempre un bambino con le mani sporche non c’è nessun movimento nella maturità non ha alcuno spessore è molto più complesso essere immaturi." In poche frasi è racchiusa come una perla dentro la sua conchiglia tutta l’essenza dei vent’anni. Fondamentalmente si intersecano e si sviluppano tre punti di osservazione: da una parte Antonio con il suo universo interiore che fermenta, dall’altra gli incontri con svariati personaggi. Spiccano tra tutti la bambina indiana che vende rose, il venditore di lupini e l’uomo che con la sua scalcinata macchina trasporta cipolle, gli amori e la famiglia. Per ultimo incornicia il tutto la natura sempre protagonista con le sue innumerevoli rappresentazioni. "Sono un orso che dorme un orso insensibile, che dorme mentre questo paese vive questo paese di plastica, mi giro dal lato opposto alla luce che arriva dalla porta a vetri mi metto il cuscino sulla testa e chiudo gli occhi mentre questo paese vive." (n.2, Antonio Scafidi)
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In allegato link a youtube per vedere e ascoltare alcune poesie recitate in Svizzera a Lugano al Teatro
Foce:
www.youtube.com/watch?v=KyMp0RVsqus&NR=1
PER INFO: Antonio - 393 9170738 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.