voci dell’ heavy set.
Ammettiamolo, non ha fatto fortuna come gli ex compagni (nonostante i suoi BATTLEZONE e THE KILLERS abbiano firmato il sacro libro del rock negli anni) , ora come ora multi-millionari da jet privato, facce pulitissime da copertina e stadi in delirio (Paul in effetti ha un look molto ma molto più rockarolla, grande e grosso, barbone da guerriero druidico, tattoos dipendente, orecchino a croce e piercing, birre a portata di mano e linguaggio “motherfucking friendly" non stonano), forse qualche errore di troppo in giovinezza e anche più tardi che lo ha debilitato in salute, non poco nel camminare a vedere da come zoppica, e forse non gli permette di continuare con i live (per ritirarsi in Australia a 55 anni)….intanto anche la morte del batterista CLIVE BURR il 12 marzo 2013, amico di sempre, fin dai primissimi Maiden, a demoralizzarlo non poco, sguardo e sorriso “cazzuti” ma nostalgici, di chi ha pesi sul cuore ancora da smaltire….comunque decide di partire lo stesso….il mondo deve sentire per un’ ultima volta il suo ruggito!
Ad accompagnarlo on stage l’ufficiale tribute band nostrana (ovviamente tribute agli IRON MAIDEN, lo cito così per professionalità eh eh eh, conosciuti e acclamati in tutto il mondo), i CHILDREN OF THE DAMNED: iniziano con il loro cantante, Claudio, clone vocale di BRUCE DICKINSON, carismatico e vera tigre da palco (questo gruppo mi ha stupefatto non poco per la sua bravura scenica e tecnicità, accidenti!), intonando le leggendarie “THE TROOPER”, “2 MINUTES TO MIDNIGHT”, “FEAR OF THE DARK”, “WASTED YEARS” (su immagini a tema proiettate)….fino alla pausa e l’arrivo del caro Paul…..intanto l’intero AUDIODROME si
scalda, non c’è il pienone di gente ma per essere Domenica sera il calore dei fans non manca, un po’ di tutte le età, compresa la vecchia guardia, bandiere che sventolano, t-shirt maideniane o motorheadiane sfoggiate con fierezza, i suoni sono ok nel complesso.
“PROWLER” (wow!), “REMEMBER TOMORROW”, “WRATHCHILD”, “PHANTOM OF THE OPERA” dominano letteralmente la scena, Paul Di’ Anno scherza liberamente con il pubblico, ha anche un leggero attrito con un roadie del locale (per l’asta microfono spostata a bordo palco, per una messa a punto di gentilezza….quest’ultimo si è ricevuto un maccheronico “figlio de puta”….forse Paulino dovresti moderare un po’ il temperamento, sta lavorando per te) ma la vera bomba della serata è la sua voce….spazza via tutto, acuti e graffiate heavy-trash che danno filo da torcere ai “soprani del metallo” più in voga, qualche sporadico growl qua e là, i toni sono sempre sopra le righe come un uragano, nessuna sviolinata da epic-fantasy, nessuna caduta di stile, una montagna del rock’n’roll…..ci dà dentro fino allo sfinimento finale da poltroncina…..insomma ancora una volta la old school che insegna e non perdona…..poi, come non concludere in grande con la cover dei RAMONES “BLITZKRIEG BOP”!
Caro Paul, che lo spettro di EDWARD T.H. (non fatemi spiegare chi è….cercate amici, cercate!) sia sempre con te…..
Ad aprire la serata ci tengo a citare le venature post-rock dei torinesi L’ALBA DI MORRIGAN: sonorità malinconiche tra alternative e melodramma quasi gotico, melodia delle chitarre in crescendo, basso possente in background, voce calda, testi che viaggiano nel mondo astrale ma non privi di luce, ricordi interiori di un ego umano che si scruta da solo e cerca l’integrazione con la sua anima…..voce a tratti grezza, sofferente da un punto di vista sonoro, quasi a toccare picchi grunge, molto coinvolgenti e psichedelici per quanto concerne la mia sensazione globale (di chi ama da sempre questo genere, al concerto mi sono acquistato l’album HOME degli olandesi THE GATHERING, rock vibes e ambient incontrano la voce angelica di ANNEKE VAN GIERSBERGEN, un vero brivido sulla pelle!)….bellissima “THE ESSENCE REMAINS”, ci tenevo a non perdermi anche questo quartetto….è stato interessante vedere i “maideniani” così presi da un genere altamente diverso e lontano dall’attitudine alla DI’ ANNO…..quando il vero spirito musicale ipnotizza l’aria, anche senza chitarroni e martellate metalliche, non c’è nessuno che possa sfuggire alla sua aura…..pensateci sopra…..
Mi sono perso i primissimi openers, KIINO, che dovrebbero viaggiare sulle onde del metal più estremo anni ‘90, influenze tipo SKINLAB, PANTERA, EXTREMA etc etc mi ha riferito un ragazzo….se qualcuno c’era e vuole aggiungere dei dettagli….ben venga….condivido sempre i miei piatti signori e signore! Me li andrò ad ascoltare volentieri…..
Un’altra bella serata, dai, per chi esce con il contagocce ultimamente.…ma quando ne vale la pena…Salutissimi J