
ONCE UPON A TIME IN ROCK (35)


oggi 17.02.2011 nasce "ONCE UPON A TIME IN ROCK - le memorie": la nuova rubrica di CHIOSSO "kiosko" DANILO........dal 2001 sulla scena musicale italiana underground, prima come promoter live e public relationer per un locale, ora attivo come recensore nonostante già esperienza in fanzine e comunicati stampa su campo nazionale per la sua vecchia passione di organizzatore.....ringrazio Julien per la grande opportunità che mi ha dato......conobbi due anni fa BLACKZINE per il mitico HELLFEST e sapevo avrei avuto la mia possibilità di rilanciarmi on the road!
rock'n'roll up your asses guys!
Dany
Noi, Nostalgici del buon vecchio rock on the road, difficilmente riusciamo ad abituarci alle nuove uscite discografiche, underground o mainstream che siano, perché ormai tutto è talmente contaminato, rivoltato, copiato, remix del remix in senso lato dove manca non solo l'originalità, ma il sentimento musicale e creativo che istiga a dire qualcosa di nuovo......di rompere le barriere come probabilmente solo alcune poche contate band hanno fatto negli ultimi 10 anni.


C'erano una volta i CREED, band che nel 1997 esordì sul mercato mondiale con un album che ancora oggi è storia, un disco unico capace di far risorgere dalla ceneri il defunto grunge e miscelarlo al meglio con il southern rock e i suoni metal di pura scuola americana: MY OWN PRISON.
Chi l'ha detto che solo THE WHO o PINK FLOYD scrissero concept album? Chi l'ha detto che solo BLACK FLAG o DEAD KENNEDY'S trattavano tematiche sociali? Chi l'ha detto che il rock estremo e impegnato viene solo da USA o UK?
….Uno scampanellio di piatti nel silenzio di chi ascolta, un leggero suono di sette corde che stride, un secondo rompe di nuovo la quiete, eccolo, partire dal vuoto, un vuoto che incuriosisce mentre un feedback di basso ipnotico scocca il tempo....ma dove siamo?
SILVERCHAIR "FROGSTOMP" (MURMUR/SONY MUSIC AUSTRALIA - 1995)
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1995 è l'anno d' esordio dei SILVERCHAIR, band australiana "outsider" dal mondo liceale che cambiò la vita di molti adolescenti legati al metal e al crossover di inizio decennio, compreso il sottoscritto, un trio di sedicenni (classe 1979) che gettò le basi per quello che sarà definito da tutti il "post-grunge", in piena epoca HELMET, SOUNDGARDEN, RAGE AGAINST THE MACHINE, FAITH NO MORE, ALICE IN CHAINS all'apice del successo e l'alternative rock americano e inglese ai vertici delle classifiche mondiali: l'album fu scritto nel 1994, pubblicato solo l'anno successivo, e si intitolava FROGSTOMP.
SICK OF IT ALL "BUILT TO LAST" (EASTWEST RECORDS - 1997)
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Spesso nelle recensioni amo molto iniziare con citazioni quasi fantasiose o partire da miei episodi di vita o delle stesse band per arrivare al succo della questione.......questa volta no! nudi e crudi perché parliamo dei SICK OF IT ALL, pionieri da fine anni '80 dell' hardcore punk made in New York City, ancora oggi massimi esponenti di un movimento musicale (ma anche culturale) che ha adebti in tutto il mondo tra le cosidette " vecchia e nuova scuola"!
DEFTONES "DIAMOND EYES" (2010 - REPRISE/WARNER BROS REC.)
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IRON MAIDEN "PROWLER" (brano tratto da OMONIMO 1980 - EMI REC)
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DANNY DIABLO (HC PUNK/UNDERGROUND THUG HIP HOP - NEW YORK)
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FAITH NO MORE "KING FOR A DAY FOOL FOR A LIFETIME" (1995-SLASH REC)
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Questo album, assolutamente fondamentale per il definitivo passaggio tra anni '80 e '90 di questa band, segnò in me la trasmutazione tra il Danilo "più conformista sulla musica" e il Danilo "affamato di sperimentazione e ricerca di nuovi suoni a 360°": uscito nel 1995 per SLASH RECORDS, è caratterizzato da una doppia personalità dove più visioni musicali si scontrano tra di loro, in un periodo dove l'ascoltatore non era ancora abituato a tanta contaminazione, nonostante i Nostri e altri gruppi come PRIMUS o FISHBONE fossero già sulla scena da alcuni anni per darci un paio di lezioni (per non parlare dei maestri KING CRIMSON o EMERSON LAKE & PALMER, ma andiamo a toccare i profondi seventies)....parliamo di metà nineties, siamo all'inizio di quello che sarà il nu-metal per almeno 5 anni, il grunge-indie-noise più viscerali e underground, quelli proprio "no wave" tra 1983-1991, sono deceduti o quasi da qualche tempo, nonostante ancora
THE MISFITS "FAMOUS MONSTERS" (1999-ROADRUNNER RECORDS)
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Se qualcuno mi chiedesse come mai così essenziali per la storia della musica, così conosciuti da tutte le generazioni di rockers e allo stesso tempo non si sono mai venduti al caro business per la gloria e la fama, come potrei rispondere a questa domanda non del tutto semplice?
ALLHELLUJA "PAIN IS THE GAME" (2006-SCARLET RECORDS)
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C'è un gruppo italiano che più in assoluto mi ha aperto il cuore a partire dal 2000, quando pensavo tutto fosse fatto in relazione alla corsa al successo, al contratto major, al magazine e il sogno del big stage, quando ero convinto che il divario tra underground e mainstream fosse ridotto a tante chiacchiere, opportunismo e ipocrisie....un quartetto che mi ha fatto provare sano desiderio di abbattere tutto e ricredermi, respirando vero rock'n'roll sudato e spinto al limite....una band conosciuta solo da poco tempo, lo ammetto, rispetto a quelle che mi hanno seguito fin dall'infanzia, che sulle prime note dell'incendiaria "HEY J" (Jesus!), trasmessa da una radio locale, mi ha ordinato "prendi subito il disco ed ingoialo fino al soffocamento": parliamo degli ALLHELLUJA e l'album in questione è "PAIN IS THE GAME" del 2006!
