Monday, 15 May 2017 18:46

THE 69 EYES + The Strigas + Vlad in Tears 13/05/2017 @ Revolver Club [San Dona' di Piave]

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Nella bellissima location del Revolver Club di S. dona' di Piave , situata tra Veneto e Friuli V.G. , va di scena stasera  ,in un piacevole climaticamente parlando, sabato sera di metà' maggio ,un vero e proprio party Goth' N' Roll ( come gli artisti stessi e gli amanti del genere amano definirlo ) , con ben 3 bands in cartellone , su cui ovviamente spiccano le grandi Rockstar della serata , ovvero i veterani Finlandesi  , i Vampiri di Helsinky ....i The 69 Eyes! Accolto subito all' ingresso in modo impeccabile dallo Staff del locale , molto gentile e disponibile ,  dal personale addetto alla sicurezza  in esterno fino alla cortesia  dei gestori del bar interno , molto ben
 fornito sia di birre di ottima  qualità' , che di una cucina ricca e aperta fino a tarda notte , ben oltre la fine dello show, caratteristica non comune e poco riscontrabile in molti locali Rock in zona e non . Cosa che peraltro , ha allietato e disteso  molto la serata , dove assieme a molti amici ci siamo intrattenuti volentieri a consumare birra nel pre e post show, dove la serata ha continuato con un' ottima selezione musicale di dj set a tema. Mettiamoci pure il fatto che a mezzanotte avrei spento le mie prime 43 candeline di vita , direi che le premesse per un festone  c ' erano tutte ! 
 
VLAD IN TEARS - L' impatto iniziale con questo gruppo che non conoscevo e' stato non eccezionale devo dire , forse anche perché penalizzati da suoni tutt' altro che buoni ( che non incide con l' acustica perfetta del Revolver ) e calibrati malino . Una volta sistemata la cosa  si e' raddrizzato il tiro , e sono salite di conseguenza anche le loro quotazioni . Dopo un' inizio un po' incerto , i ragazzi si sono sciolti , guadagnando via via metri e risalendo prepotentemente la china, con 3/4 pezzi di buona fattura , molto influenzati dal Love Metal , di un capostipite quale Villie Valo degli HIM , di cui eseguiranno una cover mozzafiato , addirittura migliore ( per certi versi ) di quella originale , in potenza e tiro ! Ai Vlad in Tears, a mio parere, mancano ancora quei pezzi chiave e quei ritornelli che " bucano" e che ti si stampano in testa , ma con qualche accorgimento e crescita complessiva della bands, sentiremo parlare presto ancora di loro in futuro . Curatissimo e molto tendenzioso il look , cosa molto importante in questo genere , dove lo stile con cui ci si presenta sul palco , non può né essere trascurato , ne ' tantomeno passare in " secondo piano " . Tanti meritati applausi alla fine ( anche da parte del sottoscritto ) e promossi a pieni voti 
 
THE STRIGAS - Per i The Strigas invece vale  il discorso esattamente opposto che ho fatto pocanzi per i Vlad in Tears ... Ovvero ... Partiti in modo convincente e con molta grinta , e poi invece sono inesorabilmente caduti nel baratro della noia e della ripetitività musicale ..Nulla da dire sulla grinta e sulla preparazione tecnica degli elementi in questione , ma non mi sono piaciuti . In questo genere ci vuole passione trasporto per poterlo fare al meglio , cosa che non e' emersa dalla loro musica . Anche a livello di look vincono i Vlad , e personalmente gli avrei collocati prima dei The 69 eyes , e non in apertura, variando la scaletta  senza alcun dubbio 
 
THE 69 EYES - Il tempo spesso e' un tiranno , e talvolta ci confonde le idee, rubandoci la percezione degli anni , e facendoci poi  riflettere sul fatto  che siamo tutti invecchiati insieme , band e fans . Era una fredda e gelida serata invernale ( in pieno stile finlandese ) , del lontano 1997 quando grazie a un' amica di Bologna che me li aveva fatti scoprire , vidi per la prima volta questi strani personaggi , dal look variegato , un po ' Glam  misto The Cult epoca " Ceremony " ( Jyrky e Bazie ) , un po ' biker ( Archzie) un po ' più Metal ( Timo -Timo ) e un po ' punk ( Jussi ) , che rispondevano al nome di THE 69 EYES ! La location era una tipica birreria /pub immersa nelle campagne veronesi e tuttora in attività ( il Jack The Ripper ) e ricordo che erano in Italia per la prima volta a supporto di " Whap your trouble in Dreams", la loro terza fatica discografica , esattamente prima della svolta " gotica" avvenuta col successivo " Wasting The Dawn" ( il mio preferito in assoluto ) . Ricordo  pure che a supporto di quel tour c' erano i Jolly Power di Brescia , altra mitica slezy Glam Metal band , purtroppo da anni sciolta . Da li' in poi , e' stato amore subito e le nostre strade si sono sempre incrociate , praticamente in tutti i tour in cui sono passati in Italia ... Ne avrò forse saltato uno , ma in compenso ho visto più date dello stesso . In Veneto mancavano da un po ' di tempo a dire il vero , esattamente dal 2013 , tour di " X" , ragion per cui si presentava imperdibile questo appuntamento in programma al Revolver , dove i nostri Vampiri saranno di scena a supporto della loro ultima fatica discografica " Universal Monsters " disco controverso , che ha diviso critica e pubblico , ma che personalmente a me piace molto , anche perché ha recuperato quella matrice più rock' n ' roll e d' impatto  , andata smarrendo nel sound degli ultimi dischi . Si parte con classe ( e non poteva essere altrimenti ) , con un sottofondo di Edith Piaff " Exodus" , che va ad introdurre " Framed in Blood " che di fatto apre le danze . Si percepisce sin da subito che Jyrky e Co. Sono in palla e in forma strepitosa , su cui oltre al frontman citato , spiccherà un Jussi 69 , un po ' invecchiato fisicamente , ma sempre capace di colpire con grande energia la batteria e con uno stile da rocker consumato e un Archizie davvero incisivo e graffiante al basso , che zitto zitto e in sordina , da 'quella profondità al sound goth/ Dark dei 69 in modo determinante , anche se ai più magari può sfuggire . Ho trovato invece i 2 simpatici chitarristi ( Timo- Timo e Bazie ) un po ' più assopiti e stanchi rispetto agli altri compagni di ventura .. Bravi e diligenti e senza sbavature , intendiamoci , ma leggermente meno sul pezzo che in altre circostanze . " Miss Pastis" ( da" Universal Monster" )  si dimostra più incisiva live che su cd , così come " Jet Fighter  plane " e " Dolce Vita" , la mia favorita  di Universal Monsters sempre . " Tonight " e " If You love me The morning after" , per restare sul passato più recente convincono certamente , ma non trascinano , perché non hanno quel mordente dei grandi classici . Per rendersene conto bastava vedere la reazione del pubblico , completamente diversa su le varie " The Chair " , " Sister of Charity " , " Forever More " , " Dance D' Amour " e " Brandon Lee" . Come nel caso di bands in attività da oltre 20 anni , anche i 69 hanno costruito la loro carriera e i loro successi maggiori molti anni fa , e pur avendo continuato a produrre musica di buona fattura , il confronto impietoso col passato discografico  non regge . Una cosa che mi sento di imputare ai nostri amici infatti e' quella di avere, in un certo senso quasi " rinnegato " quei 3 dischi stupendi degli esordi ( Bump ' n ' Grind , Savage Garden e Whap Your trouble ..) certamente lontani anni luce da ciò che oggi rappresentano , opposti se vogliamo  da questa immagine gotica dei nostri giorni , ma per questo interessanti da inserire in setlist , per variegare appunto il concerto , dato anche che per loro stessa ammissione non si definiscono ne' Metal , ne' Dark , ne' goth . Jyrky per me resta un ' idolo , ma lo preferivo " meno abbottonato " ed elegante , con qualche borchia e catena in più  e con un taglio di capelli più strong , che ingellato anni 50 , con tanto di giubbino alla Fonzie . Il bis finale  con le sempreverdi " Wasting The Dawn " , " Gothic Girl " e " Lost Boys " ci fanno scatenare e ballare , ricordandoci ancora una volta che Elvis era il Re del R' N 'R e i The 69 eyes i Re del Goth' N ' Roll! . Un concerto bellissimo (complessivamente il migliore di sempre) , che ricorderò a lungo , anche se la mancanza di " Devils " in scaletta  brucia ancora ... Un peccato " veniale " di difficile assoluzione ....ma ai Lost Boys glielo perdoniamo volentieri ! Long live R N R ... Long Live Brandon Lee ( citazione 69 eyes) 

 

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