Monday, 05 September 2022 19:44

Live Report 3 giorno NOVAROCK 2022 [Nickelsdorf - Austria]

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Dopo due giorni di incertezza atmosferica , dove nel primo Dio ha fatto

prove tecniche di diluvio universale e ha costretto tutti a fare sforzi per rimanere anche solo in piedi che anche i Navy Seals hanno mandato i loro attestati di stima e rispetto, la giornata di sabato è finalmente degna del Nova, ovvero sole e vento.

Il terreno oramai si è ricompattato e le nubi sciolte all'orizzonte.

Terreno di caccia ideale per non fare prigionieri e cosi sarà.

Partono gia con la quasi totalità della capienza possibile alle 15 gli ucraini Jinjer.

E' giusto specificarlo perche il Nova è stato uno dei primi festival dichiaratamente a favore del popolo ucraino e promotore ancora una volta della solidarietà dei popoli e dell'inutilità della guerra e ricerca della pace attraverso valori comuni che sono riscontrabili nella musica.

I Jinjer sono molti anni che cavalcano, meritatamente, i palchi di tutto il mondo con il loro sound massiccio mitigato dalla musicale melodia del cantato pulito che, improvviso come un calcio rotante di chuck norris, gira in un potentissimo growl.

Nei 50 minuti di set, i jinjer sfogano tutta la rabbia che possono anche come ambasciatori del loro popolo.

Lei bellissima in un vestito con la gonna nera e top si dimena e corre su tutto lo stage e c'è da constatare la ottima scelta degli organizzatori di lasciare una passerella che si incunea in mezzo alla platea che da modo a tutti gli artisti di godere del caldo e potente abbraccio del pubblico.

Perfetti come solo una macchina perfettamente oliata sa essere, lasciano spazio a un gruppo veramente osannato nei confini a nord delle alpi.

Ci possono essere solo tre motivi per cui sei idolatrato in Germania.

Primo, se hai invaso, anche accidentalmente,la Polonia, secondo, se puzzi come un esercente che propina il piatto nazionale tedesco di cultura turca con tanta scipola, terzo, adori i sinth e i colori sgargianti e sei un tamarro anni 80 e baffoni alla tom selleck che i Nanowar of Steel si devono spostare.

Quando ne hai due su tre allora sei gli Electric Callboy e hai di fronte 100000 persone che ti aspettano come i regali di natale la mattina del 25 dicembre. Sulla Polonia, next time baby.

Gia all'incipit del loro ultimo singolo Pump It, la folla è in delirio e gli ex Eskimo Callboy, che hanno cambiato nome recentissimamente, fanno piazza pulita.

Sono una valvola completamente aperta dove si sfogano tutti i rimasugli di agorafobia, di disagio e di inadeguatezza sociale, si ritorna a non essere più solo uno spettatore passivo davanti a un video divertente ma ci si ritrova a essere il pubblico e il protagonista di quel divertimento che tanto era venuto a mancare.

Devastanti da fuori di testa.

Non si può descrivere in altre maniere la performance degli Electric Callboy.

Una marea di gente che urla ,salta e balla ai ritmi dance e deathcore è uno spettacolo e farne parte e meraviglioso.

Il sole oramai inizia a picchiare duro come deve e si inizia a ricercare la prima ombra.

Così come nel terzo giorno della creazione, nel fantastico libro fantasy fulcro del varietà semitico le acque vengono separate dalla terra ferma, così nel terzo giorno del Novarock sulla ricomparsa e il riaffioramento del suolo dal fango primordiale, gli dei del Rock hanno stabilito che fosse il giunto il giusto momento per il punk!

E cosi scendono in campo i pezzi grossi.

Si comincia con i Bad Religion.

Un'ora di set dove sciolgono tutti i dubbi sul fatto che certe cose non solo non invecchiano, ma hanno il potere terapeutico di ringiovanire a quando eri 15enne e il mondo credevi ancora di essere in grado di cambiarlo e di poter fare quello che vuoi.

New dark Age apre rabbiosa e le incrostazioni che hanno reso i nostri spiriti pesanti iniziano a spaccarsi riportando età,schiene e voglia ai tempi che non si pensava più poter tornare.

Fuck you, punk rock song, slumber e mazzate nei denti varie fanno passare questo set come forse la migliore medicina al logorio della vita moderna e sarebbe già buono cosi, se non fosse che tutti stiano aspettando con trepidazione gli altri alfieri della giornata.

Gli Offspring succedono ai Bad Religion passandosi il testimone di questa iniezione di composto V che ricalibra gli animi e li fa esplodere al massimo della loro potenzialità.

Delirio.

Ovunque. Non c'è una singola testa, non un singolo anelito di fiato che esce dal corpo che non voglia urlare la propria riacquistata libera autonomia.

Iniziano con il primo singolo estratto dal nuovo album e signore e signori siete pregati di allacciare le cinture perchè il volo diretto verso il devasto è in pieno rollaggio sulla pista.

La grande capacità di una band è rendere una canzone si buona su disco, devastante Live.

Gli Offspring sono una sicurezza in questo e merito anche una quasi quarantennale carriera sanno esattamente come colpire duro e quando invece dare respiro al pubblico.

Un set breve di una 15 di pezzi in un'ora non risparmia nessuno dei grandi classici anche commerciali della band da Gotta get Away passando a Pretty Fly (for a white guy) ci si ricorda che The kids aren't alright e conclude con i versacci di Self Esteem.

Dexter, Noodles e compari prendono a schiaffi a mano aperta la contemporanea vita fatta di ordinarietà e bucolica ripetitività e ti rimettono i calzoni corti e la voglia di sbucciarsi le ginocchia e respirare ancora i sospiri di vita oramai passati.

Sullo stage Blu lagoon è successo di tutto nel terzo pomeriggio di festival. Per gli irriducibili che ancora non ne hanno abbastanza e vogliono ancora abbeverarsi alla fonte dei ricordi e dell'energia che avevamo in gioventu sul Red Bull stage vanno in scena i redivivi Lagwagon che nella loro ora di set riescono a radunare talmente tanti appassionati irriducibili che per una volta non sembra di essere su un palco minore ma sul main stage. Ottimi davvero.

A concludere la giornata ci pensano i Volbeat.

I fottuti danesi fanno un fantastico lavoro e riescono a non fare crollare i guerrieri che sono riusciti a resistere per tutto il giorno sotto un sole che finalmente ha arroventato gli animi

La performance della durata di un'oretta e mezza è fulminante per energia e tecnica proposta, anche se per i pochi italiani presenti era comico vedere tra le loro fila il sosia di Maccio Capatonda al basso. Sorry ma la stanchezza fa brutti scherzi. Ahahha

Si va a stendere le poche ossa rimaste intere a letto non prima di ricordare che nel palco più grande, ovvero quello composto dalla gente del Novarock, la musica non finisce all'una ma va avanti fino allo svenimento e a volte anche al sorgere della nuova alba.

 

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